26.7.10
Cesare Pavese (Criação)
CREAZIONE
Sono vivo e ho sorpreso nell'alba le stelle.
La compagna continua a dormire e non sa.
Dormon tutti, i compagni. La chiara giornata
mi sta innanzi più netta dei volti sommersi.
Passa un vecchio in distanza, che va a lavorare
o a godere il mattino. Non siamo diversi,
tutti e due respiriamo lo stesso chiarore
e fumiamo tranquilli a ingannare la fame.
Anche il corpo del vecchio dev'essere schietto
e vibrante - dovrebbe esser nudo davanti al mattino.
Stamattina la vita ci scorre sull'acqua
e nel sole: c'è intorno il fulgore dell'acqua
sempre giovane, i corpi di tutti saranno scoperti.
Ci sarà il grande sole e l'asprezza del largo
e la rude stanchezza che abbatte nel sole
e l'immobilità. Ci sarà la compagna
- un segreto di corpi. Ciascuno darà una sua voce.
Non c'è voce che rompe il silenzio dell'acqua
sotto l'alba. E nemmeno qualcosa trasale
sotto il cielo. C'è solo un tepore che scioglie le stelle.
Fa tremare sentire il mattino che vibra
tutto vergine, quasi nessuno di noi fosse sveglio.
Cesare Pavese
Estou vivo e de manhã surpreendi as estrelas.
A companheira dorme ainda e não sabe.
Dormem todos, os companheiros. O claro dia
vejo mais nítido que os rostos submersos.
Passa um velho à distância, a caminho do trabalho
ou a gozar a manhã. Não somos diferentes,
ambos respiramos o mesmo esplendor
e fumamos tranquilos para enganar a fome.
Também o corpo do velho deve ser puro
e vibrante – deveria estar nu ante a manhã.
Esta manhã a vida escorre-nos na água
e em terra: em torno o fulgor da água
sempre jovem e a descoberto os corpos de todos.
Haverá o grande sol e a aspereza da praça
e o rude cansaço que nos verga para o chão
e a imobilidade. Estará a companheira
- um segredo de corpos. E cada um dará sua coisa.
Não há voz que rompa o silêncio da água
de manhã. Nem nada vibrando sob o céu.
Apenas um calor que dissolve as estrelas.
Treme-se ouvindo vibrar a manhã virginal,
como se nenhum de nós estivesse acordado.
(Trad. A.M.)
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